mercoledì 27 gennaio 2016

SLAI COBAS Pomigliano, 50 operai denunciano la Fiat per discriminazione -



SLAI COBAS 

Pomigliano, 50 operai denunciano la Fiat per discriminazione -

http://www.ildesk.it/2016/01/26/pomigliano-50-operai-denunciano-la-fiat-per-discriminazione/



Continua l’azione dello Slai Cobas che ha visto il presentarsi di due ricorsi, rispettivamente di 27 e 23 addetti ai lavori, del reparto logistico WCL di Nola

POMIGLIANO D’ARCO – “Il Re è nudo!”: tutti vedono ma nessuno osa. Il riferimento è alla favola di Andersen “I vestiti nuovi dell’Imperatore” che secondo lo Slai Cobas di Pomigliano riprende e legge al meglio l’”anoressia” industriale ed occupazionale di cui soffre da anni la FCA di Pomigliano. Nonostante tutto. Nonostante il “miracolo Panda”.
Continua l’azione dello Slai Cobas di Pomigliano che questa mattina ha visto il presentarsi di due ricorsi, rispettivamente di 27 e 23 addetti ai lavori del reparto logistico WCL di Nola, da parte degli avvocati Arcangelo Fele e Daniela Sodano.
L’accusa è di “uso arbitrario e discriminatorio delle sospensioni in cassa integrazione – ed omessa rotazione – per una parte consistente dei circa 300 addetti alla richiamata unità produttiva”-continua-“nel caso in specie la perfetta fungibilità e la natura estremamente elementare delle mansioni evidenziano l’illegittimità del comportamento datoriale in violazione tra l’altro del principio di eguaglianza”.
Si aggiunga poi un’ennesima impugnazione, nei confronti dei sindacati firmatari i cui accordi vengono definiti come “elusivi” ed “accondiscendenti”. Come riferito dalla sentenza della Corte di Cassazione (11254/2010 – 5179/2912) “le modalità concordate in sede di accordi sindacali intervenuti a procedura già iniziata non possono soddisfare l’essenziale esigenza […] di verificare se l’utilizzo della CIGS sia coerente al programma di superamento della crisi adottato e, quindi, di consentire la tutela della loro posizione individuale”.
Il giudizio finale è perentorio, quello della Fiat, compresa la sua azione nei confronti di operai ed operaie, ne fa “laboratorio padronale” che agisce sul piano tecnico e tecnologico e quello delle relazioni sindacali, “aderenti” al nuovo modello industriale voluto dalla globalizzazione.
Vincenzo Perfetti





lunedì 18 gennaio 2016

FAO-COBAS Federazione Autisti Operai federata SLAIPROLCOBAS

  


FAO-COBAS Federazione Autisti Operai federata SLAIPROLCOBAS - SLAICOBAS www.federazioneautistioperai.org - pec ufficialmente riportata nel sito: fao@servicepec.it
sede legale nazionale Via Argine destro Canale taglio, 166-167, MARANO - 30034 MIRA (VE) sede c(o SLAIPROLCOBAS – Piazza Municipio, 14 – 30175 MARGHERA (VE) sede: SAN MARINO BUONALBERGO (VR) sede c/o SLAI COBAS - Viale Liguria, 49 - MILANO sede c/o SLAI COBAS - Via Modena, 21 - 38065 MORI (TN) sede per il Centro: via Bezzuoli, 12 - FIRENZE sede per il Sud: c/o SLAI COBAS - Via Masseria Crispo, 4 - 80038 POMIGLIANO (NA)

oggetto: proclamazione sciopero
Mira, 15-01-2016

Alle Aziende destinatarie
La ns.Organizzazione Sindacale proclama per la giornata di giovedì 28 gennaio 2016, uno sciopero regionale
Lombardia autotrasporto merci – spedizioni e logistica –limitatamente al personale viaggiante- e proclama la stessa
agitazione per il Veneto per solidarietà. Lo sciopero inizierà alle ore 20 di mercoledì 27 gennaio 2016 e terminerà alle
ore 20 di giovedì 28 gennaio 2016.
Oggetto della agitazione l’inizio del processo che uno dei membri della ns.segreteria nazionale e ns.RSA presso la
Koiné spa, Francesco Mazzoleni, ha avviato verso la Koiné stessa a causa del licenziamento politico attuato poco
prima che venissero avviate (da giugno ad ottobre 2015) con la complicità dei sindacati nazionali cgil-cisl-uil, le
procedure da noi denunciate di chiusura delle sedi di Calenzano, San Giorgio in Bosco, Fiumicino e Cepina, della
società stessa, la quale non sta subendo affatto una crisi di lavoro, ma anzi delega a terze ditte i viaggi acquisiti.
Procedure da noi denunciate anche verso l’Inps, in quanto nel caso di Calenzano vi è stato ricorso alla Cigs. Ebbene,
Mazzoleni è uno di quelli che più si sono battuti sin dai primi scioperi in questa grande azienda (luglio 2013 a San
Giorgio in Bosco, 28 marzo 2014 Madone, settembre ed ottobre 2014, nazionale), per affermare diritto sindacale
(violato da Koiné nei ns.confronti a partire dall’ottobre 2014 quando abbiamo rifiutato i sottoscrivere un accordo
limitativo del diritto alla malattia retribuita), partecipazione diretta, solidarietà ed aiuto ai lavoratori colpiti da una
strategia scientificamente costruita di dissoluzione del principale patrimonio umano di una azienda di trasporto: gli
autisti.
Sul piano generale, lo sciopero viene fatto per:
a) La situazione di illegalità contrattuale che riguarda molte aziende, che direttamente ed indirettamente fanno
utilizzo di alcuni sistemi diversi per ridurre il costo della manodopera.
b) Il mancato recepimento da parte degli organi istituzionali competenti e del potere legislativo delle nostre
istanze a che siano rivisti gli art.11 ed 11 bis del CCNL e più in generale le richieste della ns.piattaforma
nazionale contrattuale (cfr.in federazioneautistioperai.org).
c) Il fatto che circolino ancora mezzi con sistemi cronotachigrafici “a disco” nel nostro Paese, il che con facile
aggiramento delle norme, comporta maggiori danni sul piano della sicurezza delle strade e del lavoro.
d) La mancata adozione delle misure di legge necessarie alla definizione del lavoro dell’autista dei mezzi pesanti
come usurante.
e) Il mancato rispetto da parte di molte grandi aziende della grande distribuzione alimentare, delle norme
contrattuali inerenti il divieto di facchinaggio per gli autisti dei mezzi pesanti.
Le modalità dello sciopero prevedono, per quegli autisti che vengono fatti rientrare entro la sera del 27, la
partecipazione quando sia logisticamente possibile, al presidio di Bergamo che faremo il 28 gennaio e di cui
rendiconteremo alle Autorità, e comunque la astensione dalle attività lavorative, anche sostando per 24 ore sui mezzi
per quei lavoratori che non venissero fatti rientrare (riservandoci ogni diritto nel merito), per tutti coloro che Vi
aderiranno.


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Cordiali saluti
Dorigo Paolo
Rappresentante legale
FAO-COBAS




sabato 2 gennaio 2016

17 dicembre 2015 - LICENZIATI MA IL LAVORO C'E' - MANIFESTAZIONE A BERGAMO



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17 dicembre - LICENZIATI MA IL LAVORO C'E' - MANIFESTAZIONE A BERGAMO



Grosso corteo questa mattina a Bergamo organizzato dallo Slai cobas per il sindacato di classe dei lavoratori licenziati di Natura.com - Sessa Marina. La manifestazione partita dalla Direzione del Lavoro è arrivata fino al Tribunale.
La particolarità di questa lotta, con lavoratori in buona parte immigrati, è che quest'estate sono stati buttati fuori grazie ad un accordo tra azienda e sindacati confederali.
Nel corteo tante donne e anche tanti bambini.













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info Slai Cobas per il sindacato di classe 
sindacatodiclasse@gmail.com


GARANZIA DEL POSTO DI LAVORO E DIRITTI PER TUTTI

Un buon anno di lotta dagli operai della logistica in lotta a Brignano-Bergamo - Coordinamento nazionale Slai cobas per il sindacato di classe




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GARANZIA DEL POSTO DI LAVORO E DIRITTI PER TUTTI






 

I lavoratori della logistica del magazzino di Brignano della cooperativa Lotharservice, LOTTANO per la garanzia del posto di lavoro, perchè le società che attraverso appalti e subappalti gestiscono il magazzino
logistico (KAMILAITALTRANS/ CONSORZIO/COOPERATIVA) anche davanti ad aumenti di lavoro e di affari, vogliono tenersi le mani libere, per poter sostituire arbitrariamente i lavoratori, COME SPESSO ACCADE IN QUESTO SETTORE, approfittando dei cambi appalto e della totale assenza di garanzie nel Contratto Nazionale firmato da Cgil-Cisl-Uil.
I lavoratori LOTTANO anche facendo intervenire la Direzione Provinciale del
Lavoro e ASL.
E hanno ragione. Nell'ispezione del 18 dicembre, l'ASL ha accertato:
porte d’emergenza bloccate, carichi sospesi, scaffalature pericolosi, carrelli elevatori
inefficienti, viabilità interna inefficace, bagni, mensa e spogliatoi indecenti.
Ma nonostante questo continuano a lavorare con grave rischio per la vita perchè
nessuno ha il coraggio di ordinare la messa in sicurezzaimmediata del magazzino
andando contro i guadagni dei padroni delle merci del magazzino.
Anche la Prefettura è intervenuta rapidissimamente per far cessare uno sciopero totale a Brignano il 28 ottobre, non ha ancora fatto, nonostante le richieste, niente di
concreto.
Per tutti vale più la libertà dell'impresa di fare profitti, in linea con la politica sul
lavoro del governo Renzi-Poletti (jobs-act=libertà di licenziamento) che punta a
rendere legge, in ogni posto di lavoro, il sistema neo-schiavista delle cooperative
logistiche.
Ma i lavoratori, in maggioranza immigrati, non sono disposti ad essere trattati
come schiavi “usa e getta” e lottano per non perdere il lavoro, dopo 15 anni che
si sono spaccati la schiena nel magazzino movimentando pesi ogni giorno. Nè
tanto meno sono disposti a perdere diritti sindacali e un lavoro dignitoso che
hanno conquistato con il sindacato attraverso gli scioperi del 2011, nemmeno di
fronte alle minacce e soprusi quotidiani.

STOP RAZZISMO LOTTIAMO UNITI
PER UN LAVORO DIGNITOSO PER TUTTI

Slai cobas per il sindacato di classe
SEDE v.Marconi, 1 DALMINE (BG) 3355244902