mercoledì 18 novembre 2015

Padroni, Governo, commissari, istituzioni.. ASSASSINI all'ILVA DI TARANTO

padroni, governo, commissari, istituzioni.. ASSASSINI all'ILVA DI TARANTO





Cosimo Martucci
ancora una vita operaia spezzata nell’appalto ILVA- reparto agglomerato, per operazioni non in sicurezza, in una fabbrica nelle mani del governo e dei suoi commissari incapaci ancora produzione per il profitto e il mercato... sul sangue dei lavoratori non si può continuare a morire per il lavoro, che serve per vivere! padroni,istituzioni,organi di controllo, sindacati confederali
anche se vi credete assolti siete tutti coinvolti!
 
via i commissari nominati da Renzi, incapaci e responsabili!
messa in sicurezza innanzitutto della vita, del lavoro e della salute operaia e cittadina
postazione ispettiva permanente nella fabbrica, sotto il controllo degli operai
lotta generale nelle mani di operai e masse popolari
 
slai cobas per il sindacato di classe Ilva-appalto
slaicobasta@gmail.com 347-5301704
 
dalla stampa locale


TARANTO –  I suoi colleghi dicono fosse ossessionato dalla questione della sicurezza all’interno dello stabilimento siderurgico. Temeva per la sua incolumità Cosimo Martucci, 49enne di Massafra, dipendente della ditta Pitrelli dell’appalto Ilva. Il suo era un pensiero ricorrente che coltivava come un presagio. L’operaio morto dopo essere stato travolto e ucciso da un grosso tubo d’acciaio durante le operazioni di scarico di pezzi di carpenteria metallica in un cantiere dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Nel reparto Agglomerato si sta infatti procedendo alla sostituzione dell’impianto per l’aspirazione dei fumi.
Martucci  è il primo infortunio mortale legato agli interventi di risanamento ambientale.
Il lavoratore colpito alla testa da uno dei due tubi in acciaio a sezione quadrata che si trovavano sul rimorchio di un mezzo di trasporto su gomma e che dovevano essere sollevati da una gru per essere portati nel reparto Agl2. A cedere sarebbe stata l’imbragatura.
Le cause dell’ infortunio sono in corso di accertamento da parte dei funzionari dello Spesal e dei carabinieri. Intanto, il sostituto procuratore Marina Mannu, che si è recata personalmente sul luogo dell’incidente insieme al procuratore capo Franco Sebastio, ha aperto un fascicolo d’inchiesta e ha disposto il sequestro dell’area in attesa di disporre l’autopsia e individuare eventuali responsabilità. Anche l’Ilva in amministrazione straordinaria ha bloccato le attività del cantiere, avviando una indagine interna.

Parole severe e cariche di rabbia anche quelle dell’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro. "Bandiamo le parole di circostanza, il mio cordoglio – ammonisce il presule – è profondo, e non voglio rinunciare ad unire la mia voce al coro dei basta"

.Ancora una volta rivendichiamo duramente e fermamente le ragioni di sicurezza in fabbrica indiscutibilmente messe in discussione da tutte una serie di ritardi e carenze organizzative, più volte denunciate dalle organizzazioni sindacali». Lo scrivono leRappresentanze sindacali unitarie di Fim, Fiom, Uilm 

USB - «Questo ennesimo incidente mortale è la riprova del fallimento totale della gestione commissariale, una gestione che non mette in condizione i lavoratori di operare in sicurezza e che finora ha pensato di andare avanti a colpi di falsi proclami». Lo sottolinea in una nota Francesco Rizzo, coordinatore dell’Usb (Unione sindacale di base) di Taranto
«Nel momento in cui giungeva la notizia del decesso del povero collega Cosimo - spiega Rizzo - eravamo intenti a segnale agli enti competenti la mancanza di Dpi, i dispositivi di protezione, all’interno dello stabilimento: questa è la situazione in cui viviamo tutti i giorni nello stabilimento. E' oramai chiaro che la gestione commissariale ci sta stritolando nella contraddizione salute-sicurezza o lavoro». Qualche giorno fa, conclude il coordinatore dell’Usb, «il commissario Gnudi, intervenendo a Bari, ha esplicitamente detto che sfidava chiunque a fare meglio di quanto ha fatto lui. Questo è il risultato caro commissario».

giovedì 5 novembre 2015

11 NOVEMBRE 2015, SCIOPERO LAVORATORI CTT


Risultati immagini per slai cobas
          SlaiCobas 




   Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
via Domenico Pacchi 4 Castelnuovo Garfagnana (LU) 55032
e-mail: slaicobasclaplucca@libero, slaicobasclap@gmail.com, tel/fax 0583.1893804
  11 NOVEMBRE 2015, SCIOPERO LAVORATORI CTT

Rivendichiamo Sicurezza, Diritti e Dignita'
SCIOPERIAMO L'11 NOVEMBRE 2015, per garantire sicurezza del lavoro ed efficienza del servizio per i dipendenti CTT e per gli utenti, per  un trasporto pubblico al servizio dei cittadini.
Denunciamo da anni che la privatizzazione del trasporto pubblico ha avvantaggiato solo i gli affaristi privati, danneggiando lavoratori e cittadini.
Le risorse investite nel  Tpl continuano ad essere gravemente insufficienti, mentre i guadagni per chi gestisce il servizio sono sempre più rilevanti, in un settore essenziale dove non dovrebbero essere permesse gestioni lucrose.
La grave situazione attuale è anche il frutto di uno smantellamento del TPL voluto per sanare le casse pubbliche e della incapacità di alcuni amministratori locali, di fatto in questi anni si sono trasformate aziende pubbliche che per decenni hanno servito il territorio in scatole vuote, per consentire ai privati di allungare le mani sulle risorse economiche destinate al settore.
La questione dei minori fondi e la mancanza di risorse, va ricercata sopratutto in modelli di gestione speculativi dove i manager delle società godono di stipendi altissimi mentre diminuiscono gli stipendi dei lavoratori e dove non si investe a dovere  su efficienza, manutenzione e sicurezza.
Da anni rivendichiamo un parco macchine efficiente, oggi invece si effettua il servizio con pullman vetusti e sempre più spesso fermati a causa di problemi tecnici;  in un anno sono già 5 i pullman che hanno preso fuoco, l'ultimo il 5 ottobre della società Cap dell'amministratore Alberto Banci, un miracolo che i passeggeri e l'autista siano  riusciti a scendere prima che il fuoco si propagasse all'intero mezzo.
inoltre non dimentichiamo i compagni di lavoro morti in servizio per problemi tecnici ai mezzi!!
Negli ultimi giorni Mobit, dopo aver perso la gara per la gestione del TPL toscano, sta organizzando incontri e assemblee con cittadini e lavoratori per cercare di rientrare nei giochi… ma quegli amministratori sono gli stessi che poche settimane fa per mezzo stampa, hanno sostenuto che i lavoratori sono assenteisti e che donazione sangue, 104 per accudire gravissime invalidità' dei  famigliari degli autisti, malattia o infortuni, dovevano considerarsi privilegi, attacchi vergognosi che i lavoratori di CTT non hanno dimenticato.
Peraltro in questi anni ad  ogni tornata elettorale si sono consumate messe in scena di teatrini, con promesse degli amministratori pubblici di investimenti, lavoro, sicurezza, efficienza.. ma ad oggi le promesse sono rimaste vane.
Auspichiamo che RATP che ha vinto la gara per il TPL  toscano, instauri un rapporto diverso con lavoratori e utenti che rispetti le nostre legittime aspettative, intanto continuiamo a lottare per le nostre rivendicazioni e per tenere alta l'attenzione sulla necessità di rilanciare la qualità del servizio, e riscattare i diritti dei lavoratori nel TPL toscano.
Il nostro futuro non e’ ricattabile, Il nostro futuro è adesso, siamo qui per riconquistarlo.
Chiediamo a tutti i lavoratori ctt di scioperare con  noi l'11 novembre  e a tutti i cittadini di sostenere una battaglia che è anche la vostra!!
CONSULTA IL NOSTRO BLOG PER ORARI E MODALITA' DELLO SCIOPERO
SLAI COBAS

Sede legale: via Masseria Crispi, 4 - 80038 Pomigliano d’Arco (NA) - tel/fax
081.8037023 Sede Nazionale: viale Liguria, 49 - 20143 Milano – tel/fax 02.8392117




                                                                                        Risultati immagini per slai cobas

lunedì 2 novembre 2015

SLAI COBAS Sciopero autobus a Pisa 11 novembre 2015 - PisaToday



Smentiscono le parole del presidente di Mobit Andrea Zavanella (che ha cercato nei giorni scorsi di rassicurare i lavoratori sul proprio futuro) e si dichiarano favorevoli all'ingresso del colosso francese Ratp nel trasporto pubblico locale, i lavoratori della Ctt Nord, la compagnia dei mezzi pubblici delle province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara, che, attraverso un comunicato a firma Slai Cobas, proclamano uno sciopero per il prossimo 11 novembre per "riportare al centro dell'attenzione la sicurezza dei dipendenti Ctt e garantire quindi sicurezza ed efficienza a tutti gli utenti, i quali meritano un trasporto pubblico che risponda alle loro esigenze".

"Denunciamo da anni che la riforma del trasporto pubblico è da considerarsi un atto indirizzato solo al profitto per il gestore privato a discapito del servizio pubblico e dei lavoratori, le risorse al Tpl continuano ad essere insufficienti, a causa dei costi delle scatole vuote nate per far entrare il privato - sottolineano dal sindacato - la questione dei minori fondi e la mancanza di risorse vanno ricercate soprattutto nei costi di mantenimento di queste società con stipendi di manager che non calano, mentre diminuiscono gli stipendi dei lavoratori, e non viene investito come dovrebbe suefficienza, manutenzione, sicurezza, con un parco macchine troppo vecchio, pullman sporchi e sempre più spesso fermati a causa di problemi legati alla loro sicurezza e viabilità stradale, basti vedere come in un anno siano già 5 i pullman che prendono fuoco".
"Vediamo che lo stesso amministratore di Mobit lo è di Cap (Alberto Banci, ndr), lo stesso amministratore che indice assemblee cercando consensi e simpatie dei lavoratori all'indomani della batosta presa con la perdita della gara, assemblee organizzate perchè forse quindi più preoccupato alla perdita della poltrona, che ad un vero e serio impegno di ripubblicizzare il trasporto pubblico - proseguono dai Cobas - sempre Banci il quale, pochi giorni prima della gara, per mezzo stampa sosteneva e sostiene che i lavoratori sono assenteisti e che donazione sangue, legge 104 per accudire gravissime invalidità dei familiari degli autisti, malattia o infortuni siano considerati privilegi".
"I lavoratori  - concludono - sperano che il colosso mondiale Francese RATP che ha vinto la gara, effettui quelle riforme necessarie ed urgenti per lavoratori e cittadini".
SCIOPERO. Lo sciopero di 4 ore proclamato dal sindacato Slai Cobas è in programma dunque per il prossimo 11 novembre ed è articolato in maniera diversa a seconda delle province. A Pisa e provincia incroceranno le braccia dalle 12 alle 16 gli addetti al movimento, addetti alla biglietterie aziendali, addetti ai depositi aziendali, addetti al rifornimento. Addetti impianti fissi: Officine e Uffici: 4 ore a fine turno. Garantiti i servizi minimi essenziali.
Annuncio promozionale


Tra le motivazioni dello sciopero:
- Pessima situazione del parco macchine aziendale, pulizia insufficiente mezzi
- Carenza di personale nelle officine
- Situazione sicurezza incolumità operatori
- Situazione di pericolo salita discese studenti delle scuole (in molti casi pullman non sono sufficienti), creando difficoltà agli stessi operatori.