martedì 27 maggio 2014

FOTO ASSEMBLEA PUBBLICA LIVORNO 28 GENNAIO 2014

Trasporto pubblico quale futuro?

NO ALLA GARA REGIONALE

La mobilità  è un diritto per ogni cittadino; le persone, la società hanno bisogno di un trasporto pubblico efficiente e funzionale, realizzare questo significa anche tutelare la salute dei cittadini, visto che l’inquinamento ambientale reca danni rilevanti a tutti. Negli ultimi dieci anni a questo settore è stato guardato solo ed esclusivamente per ridurre i costi ed i diritti dei lavoratori che ci operano, tutto ciò, spesso, a scapito della sicurezza e dell’efficacia del servizio. No alla privatizzazione no alla gara regionale.


GIU' LE MANI DAL TRASPORTO PUBBLICO
































SE MI AMMALO VALGO UN EURO - NO AI SACRIFICI NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEL TPL



















I DISASTRI DEL TRASPORTO PUBBLICO
                                                                        
La riforma del trasporto pubblico toscano è da considerasi un atto indirizzato solo al profitto per il gestore privato a discapito del servizio pubblico e dei lavoratori. I punti fondamentali della riforma saranno:

-           Messa a gara in un unico bacino della gestione del servizio di TPL di tutta la regione per 9 anni



Gli Autoferrotranvieri si sono  posti un obbiettivo che  risponde alla necessità di dare una prima urgente risposta contro le politiche del governo, che prevedono vaste e preoccupanti privatizzazioni nel settore con pesanti ricadute sui carichi di lavoro, sui salari, nonché sulla qualità e quantità del servizio alla cittadinanza".  La situazione lavorativa è diventata una  condizione non più accettabile sia in termini di sicurezza , sia in termini di servizi scadenti . Da  anni i contratti del TPL sono bloccati, mentre gestioni clientelari , che hanno visto la pesante intromissione della politica, hanno spolpato le aziende pubbliche di trasporti, come fallimentari sono le privatizzazioni: basti pensare a quelle già attuate – come Alitalia, Telecom, ILVA, solo per citare qualche esempio. La risposta ai problemi del TPL non può dunque essere quella delle dismissioni, dell’affidamento ai privati, la riduzione del numero di aziende e la diminuzione delle risorse da parte dello Stato.
Dobbiamo batterci per un servizio pubblico e di qualità, che rappresenti un’alternativa, reale e praticabile, all’uso del mezzo privato. Per tutti questi motivi, noi autoferrotranvieri dobbiamo  aderito ai Ricorsi Gerachici, dobbiamo in massa procedere  alle cause del lavoro contro le iposizioni degli n°102/2014 e Ods 73/ , perchè il datore non può la disdettare degli accordi e la loro sostituzione con una disciplina quanto non può farlo neppure il sindacato. Continuare a tagliare ancora servizi e scandaloso e non giustificabile, in quanto non si hanno risparmi tagliando il tpl , ma si innesca l'effeto contrario, cioè  peggiorare il servizio, ridurre le linee e colpire nello stesso tempo salario e condizioni di lavoro, faranno solo aumentare i costi di manutenzione stradale,  tagliare i pullman vuole dire aumentare il traffico di auto e quindi aumento dello smog e veleni che tutti saremmo  costretti a respirare. La  Ctt Nord,  pagano milioni di euro in affitti. I costi per l’acquisto dei pezzi di ricambio, sono aumentati a dismisura, i vecchi fornitori non ci riforniscono più per problemi economici e allora siamo costretti a reperire i pezzi di ricambio presso le aziende private che detengono il 35%  di Ctt Nord o che sono dirette da dirigenti della Ctt Nord stessa. Ma il conflitto d’interesse? L’accorpamento delle aziende di trasporto avrebbe dovuto far risparmiare alla Ctt Nord almeno in termini di pagamento degli stipendi dei dirigenti, ma non è così; al posto di tre amministratori delegati, ora c’è un amministratore delegato e sette direttori, tutti di nomina privata, e il costo di questi stipendi non è certamente inferiore al costo sopportato per pagare i dirigenti dalle tre aziende precedenti. Naturalmente  anche gli stipendi dei componenti del Consiglio di Amministrazione inciderà e non poco nel risultato dei costi messi a bilancio. Dicono che mancano soldi, ma intanto dirigenti e consiglieri sono tutti muniti, di auto aziendale nuove. Dalla nascita di CTT NORD  ad oggi abbiamo assistito non ad un miglioramento del servizio pubblico ma solo ad avanzamenti NUOVE carriere , distribuzione di livelli e qualifiche che hanno fatto aumentare ulteriormente i costi aziendali, Adesso i costi di questa operazione assurda, vorrebbero farli pagare ai lavoratori e agli utenti Noi tutti diciamo basta giù le mani dal trasporto pubblico.                                    
§  per ribadire che il trasporto pubblico è un diritto sociale, che non può essere garantito dalla logica del profitto aziendale
§  contro l’assurdo spreco di denaro pubblico in opere inutili e dannose, intrise di corruzione ed irregolarità, come i tunnel TAV, contro la logica del project financing (come nel caso delle tranvie, degli inceneritori, degli ospedali)

§  per destinare le risorse disponibili alle reali necessità del trasporto pubblico

NO AL PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI NORMATIVE E SALARIALI DEI LAVORATORI DEL TPL! NO ALLA SVENDITA DEL PATRIMONIO PUBBLICO!



LA  GARA REGIONALE DEVE ESSERE FERMATA,  DOBBIAMO RIPRENDERCI QUESTO SERVIZIO ESSENZIALE

La riforma del trasporto pubblico toscano è da considerasi un atto indirizzato solo al profitto per il gestore privato a discapito del servizio pubblico e dei lavoratori. I punti fondamentali della riforma saranno:

          Messa a gara in un unico bacino della gestione del servizio di TPL di tutta la regione per 9 anni

La situazione lavorativa è diventata una  condizione non più accettabile sia in termini di sicurezza , sia in termini di servizi scadenti . 
Da  anni i contratti del TPL sono bloccati, mentre gestioni clientelari , che hanno visto la pesante intromissione della politica, hanno spolpato le aziende pubbliche di trasporti, come fallimentari sono le privatizzazioni: basti pensare a quelle già attuate – come Alitalia, Telecom, ILVA, solo per citare qualche esempio. La risposta ai problemi del TPL non può dunque essere quella delle dismissioni, dell’affidamento ai privati, la riduzione del numero di aziende e la diminuzione delle risorse da parte dello Stato.

Per tutti questi motivi, GLI AUTOFFERROTRANVIERI DICONO BASTA E DICHIARANO CON FORZA CHE FARANNO VALERE TUTTE LE LORO RAGIONI TRAMITE AZIONI LEGALI  ABBIAMO GIà COMINCIATO CON i Ricorsi Gerachici in massa e alle cause del lavoro contro le iposizioni degli n°102/2014 e Ods 73/ , perchè il datore non può la disdettare degli accordi e la loro sostituzione con una disciplina quanto non può farlo neppure il sindacato. 

Continuare a tagliare ancora servizi e scandaloso e non giustificabile, in quanto non si hanno risparmi tagliando il tpl , ma si innesca l'effeto contrario, cioè  peggiorare il servizio,ridurre le linee e colpire nello stesso tempo salario e condizioni di lavoro, faranno solo aumentare i costi di manutenzione stradale,  tagliare i pullman vuole dire aumentare il traffico di auto e quindi aumento dello smog e veleni che tutti saremmo  costretti a respirare. 

La  Ctt Nord,  pagano milioni di euro in affitti. I costi per l’acquisto dei pezzi di ricambio, sono aumentati a dismisura, i vecchi fornitori non ci riforniscono più per problemi economici e allora siamo costretti a reperire i pezzi di ricambio presso le aziende private che detengono il 35%  di Ctt Nord o che sono dirette da dirigenti della Ctt Nord stessa. Ma il conflitto d’interesse? L’accorpamento delle aziende di trasporto avrebbe dovuto far risparmiare alla Ctt Nord almeno in termini di pagamento degli stipendi dei dirigenti, ma non è così; al posto di tre amministratori delegati, ora c’è un amministratore delegato e sette direttori, tutti di nomina privata, e il costo di questi stipendi non è certamente inferiore al costo sopportato per pagare i dirigenti dalle tre aziende precedenti. Naturalmente  anche gli stipendi dei componenti del Consiglio di Amministrazione inciderà e non poco nel risultato dei costi messi a bilancio. Dicono che mancano soldi, ma intanto dirigenti e consiglieri sono tutti muniti, di auto aziendale nuove.

Dalla nascita di CTT NORD  ad oggi abbiamo assistito non ad un miglioramento del servizio pubblico ma solo ad avanzamenti NUOVE carriere , distribuzione di livelli e qualifiche che hanno fatto aumentare ulteriormente i costi aziendali, Adesso i costi di questa operazione assurda, vorrebbero farli pagare ai lavoratori e agli utenti. Esempio esiste un piano del riasseto delle l’officine di Pisa, nelle quali vorrebbero imporre gli orari già in uso a Lucca, dove pare che  la Clap chiudeva i bilanci negaitivi. i dirigenti vorrebbero garantire la presenza dei meccanici e dei manutentori solo per 8 ore al giorno escluso il sabato e la domenica, .  Tutto il resto vorrebbero esternalizzarlo a ditte controllate e/o gestite dal socio privato”. 


                                                       Noi diciamo basta giù le mani dal trasporto pubblico.
                               
                                                    SIAMO PRONTI ALLA LOTTA UNITI FORTI E DETERMINATI

ASSEMBLEA PUBBLICA LUCCA 28 MAGGIO 2014 ORE 18:00 

PRESSO BEST WESTERN Grand Hotel Guinigi Via Romana, 1247 55100 Lucca

PER INFO CONTATTARE GLI AUTOFFEROTRANVIERI 345.4063752 - 347.3013039