giovedì 26 dicembre 2013

CCNL autoferrotranvieri: un'immonda vergogna!

                      



Slai Cobas
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
Sede legale: via Masseria Crispi, 4 - 80038 Pomigliano d’Arco (NA) - tel/fax
081.8037023 Sede Nazionale: viale Liguria, 49 - 20143 Milano - tel/fax 02.8392117

 
CCNL autoferrotranvieri: un'immonda vergogna!


Sta arrivando! Dopo 5 anni e mezzo di fingimenti e continui raggiri di Cgil, Cisl, Uil, Faisa, Ugl, ecc. ai danni dei lavoratori, sta arrivando a conclusione la tragi-commedia del rinnovo del ccnl autoferrotranvieri. Se c’è una sintesi estrema che si può additare a questa farsa è: uno schifo che peggio non si può! Pensate, lavoratori! Anni e anni di meningi spremute e cortecce cerebrali attivate all’inverosimile da parte di questi sindacalai parassiti, per far cosa? per condannare definitivamente i lavoratori alla sindrome dell’eterna sconfitta. Si sono superati raschiando il fondo…degli autobus, molti dei quali peraltro ridotti in avanzato stato di rottamazione. C’è una nota positiva in questo rinnovo contrattuale, ma è riservato manco a farlo apposta ai “signori” al comando del trasporto pubblico locale che continuano a salvaguardare, anzi incrementano ancora di più, i loro sporchi profitti.
Non ci potrà mai essere una risalita da parte dei lavoratori, senza una chiara delegittimazione di questi sindacati basata su disdette di massa, e un altrettanto convinto appoggio a sindacati di vera opposizione come il Slai Cobas. C’è un primo round di schiaffoni e calci in c…o ai lavoratori in questo contratto. Il secondo round è previsto per i primi di maggio e sarà peggio del primo.A fronte di un anticipo di una tantum sugli anni pregressi di 700(settecento!) euro in due tranche(maggio-ottobre), questa sarà la prima sfornata di trappoloni:1) Risarcimento danni in caso di colpa del lavoratore fino ad una franchigia di 4000 euro. Manovra questa che potrebbe incanalare i lavoratori ad assicurarsi con compagnie assicurative possibilmente vicine politicamente alle medesime organizzazioni sindacali che . La domanda sorge spontanea: siamo dipendenti o cominciamo ad essere imprenditori senza portafoglio? 2) Una sforbiciata sui permessi ex legge 104/92 che andranno ad essere, sempre garantiti, ma concessi secondo le esigenze aziendali(!).3) Legittimazione dei dispositivi di “sicurezza” impiantati sui mezzi o nei depositi che, a loro modo di vedere, tuteli il patrimonio aziendale. Noi continuiamo a sostenere che tali dispositivi vengono utilizzati anche per altri scopi più subdoli.4) Infine con il contrasto all’evasione tariffaria, gli autisti “polizziotto” che guidano e controllano i biglietti alla salita degli utenti dalla prima portiera, verranno introdotti anche nelle aziende dove ancora non esistono.5) Sui chi dovrà sopportare i costi del rinnovo cqc dicono invece che si tratterà più avanti, ma sappiamo già tutti dove si andrà a parare, ammesso che non hanno già deciso.Dal 2 maggio continueranno a trattare un’ulteriore sarabanda di carichi da 90!- Si tratterà sull’orario di lavoro da saturare ai massimi livelli.- Tratteranno sull’introduzione del lavoro a chiamata, cioè tipologie contrattuali ancora più precarie, giusto per dividere ancora di più la categoria.- Si tratterà su un certo quantitativo di ore a straordinario obbligatorio.- Si tratterà sull’allungamento da 17 a 26 settimane(6 mesi) il periodo per il calcolo della media oraria. - Tratteranno, ovvero peggioreranno, l’istituto dell’indennità di malattia.- Tratteranno tanto altro ancora tenendo bene in mente quanto richiesto loro da Asstra e Anav, cioè le aziende.Lavoratori! Si può stare ancora alla finestra a guardare?Ora che con la nuova legge sulle rappresentanze sindacali unitarie verranno fatti fuori i sindacati che non si allineano ai diktat padronali(di fatto non sarà più possibile scioperare), non vi pare che vogliono arrivare ad un unico obbiettivo? lavorare e accettare tutto senza più ribellarsi!La risposta non può che essere una:

ORGANIZZIAMOCI, ORGANIZZIAMOCI, ORGANIZZIAMOCI.



                                                                        SLAI COBAS           

via Domenico Pacchi 4 Castelnuovo Garfagnana (LU) 55032tel/fax 0583.1893804
                        e-mail: slaicobasclaplucca@libero.  http://slaicobasclaplucca.blogspot.com/        
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domenica 22 dicembre 2013

UNITI SIAMO PIU' FORTI, UNITI VINCIAMO



Slai Cobas
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
Sede legale: via Masseria Crispi, 4 - 80038 Pomigliano d’Arco (NA) - tel/fax
081.8037023 Sede Nazionale: viale Liguria, 49 - 20143 Milano - tel/fax 02.8392117

UNITI SIAMO PIU' FORTI,  UNITI VINCIAMO

Non se l’aspettavano. Governo, Comuni, Regioni, stati maggiori delle aziende del Trasporto Pubblico Locale (TPL), padroni e dirigenze aziendali di ogni settore credevano di averci addomesticati tutti. E non se l’aspettavano nemmeno i sindacati ufficiali, che da tempo immemore esercitano il mestiere di farci ingoiare i rospi che le aziende gli comandano. Non se lo aspettavano che gli autoferrotranvieri di Genova dessero vita a 5 giorni di sciopero a oltranza e di cortei Oggetto di tutta la vicenda: la privatizzazione dell’azienda di trasporto pubblico (AMT, ora controllata da capitali pubblici), come succede in tutte le aziende del TPL in Italia.

Cosa che comporta: cancellazione degli accordi integrativi, con la rapina di centinaia di euro in busta paga; assalto alle condizioni di lavoro;riduzione delle linee e delle corse; tagli all’occupazione; peggioramento del servizio rivolto ai cittadini. Tutti hanno sfidato la legge n. 146 del 1990, una vergogna legislativa che rende lo sciopero un’arma spuntata: una legge che criminalizza i lavoratori quando intendono usare lo sciopero non come un episodio simbolico, ma per affermare davvero i loro diritti. La cittadinanza di Genova ha capito la portata e il significato degli scioperi, solidarizzando fino in fondo con gli autoferrotranvieri e non lasciandoli soli di fronte alla rappresaglia spietata delle multe. Nel frattempo, hanno inviato decine di migliaia di messaggi di solidarietà agli autoferrotranvieri genovesi i lavoratori di molte parti d’Italia, in particolare appartenenti al TPL, mentre una delegazione degli autoferrotranvieri romani ha raggiunto Genova, col proposito di aprire la lotta anche a Roma.

La lotta di Genova (lo spirito con cui lì si è deciso di non subire i miserabili progetti aziendali e di reagire a muso duro) invia un messaggio e non solo nel TPL, ma anche in tutti i servizi pubblici e negli stessi luoghi di lavoro del settore privato. Questo è vero anche dopo l’accordo siglato dai soliti sindacati, che blocca, sì, la privatizzazione, ma prevede la concessione in appalto delle linee collinari e una riduzione dei costi di gestione tramite una ristrutturazione del servizio, le cui modalità dovranno essere oggetto di trattative successive. Questo ha provocato critiche pesanti da parte di molti lavoratori che sono intervenuti in assemblea per respingere l’accordo e per chiedere che si votasse su scheda segreta, anziché per alzata di mano.

Ma non ci sono dubbi che questa vicenda pone all’ordine del giorno, per il mondo del lavoro sotto padrone, la necessità della lotta dura, se si vuole davvero che siano rispettati bisogni e diritti Lotta dura, ed estesa nazionalmente, consapevoli che la privatizzazione (con tutte le conseguenze nefaste sul piano della condizione lavorativa, dei livelli salariali, dei diritti, della qualità dei servizi pubblici) riguarda una quota enorme del lavoro subordinato.

NON È MAI TROPPO TARDI PER REAGIRE E DIFENDERE SALARI E POSTI DI LAVORO.

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